Disortografia: che fatica scrivere!

La disortografia è un Disturbo Specifico dell’Apprendimento che riguarda la capacità di scrivere in maniera ortograficamente corretta.

 

Un bambino o un ragazzo con disortografia quindi commetterà molti più errori ortografici di quando ci si aspetterebbe data la sua età, le sue capacità cognitive in generale e la classe frequentata.

Gli errori che più spesso sono commessi riguardano ad esempio lo scambio  di lettere, l’omissione di lettere o l’aggiunta di lettere. Quindi ci saranno parole scritte in maniera errata perché vi sono delle lettere sbagliate oppure degli errori sull’utilizzo dell’acca, o nell’utilizzo delle doppie, dei gruppi consonantici, degli accenti e degli apostrofi. I bambini con disortografia quindi possono commettere numerosi errori e che sono spesso errori sistematici, cioè si osserva che il bambino compie più volte lo stesso errore e questo può essere un primo campanello di allarme.

La disortografia è diagnosticabile, così come la dislessia, al termine della seconda classe della scuola primaria. Questo perché va lasciato un tempo, i primi due anni di scolarizzazione, affinché il bambino possa acquisire l’abilità di conversione del suono ascoltato in simbolo scritto. Se alla fine della seconda primaria gli errori sono ancora molto numerosi e spesso si ripetono, questo può essere un indice di un mancato raggiungimento dell’automatismo e quindi si può procedere con il percorso valutativo che eventualmente porterà alla certificazione di un Disturbo Specifico dell’Apprendimento.

Come tutti i disturbi dell’apprendimento, anche la disortografia evolve nel tempo ma perdura: si osserverà quindi una diminuzione degli errori, ma questi saranno comunque sempre più numerosi rispetto a quelli di un ragazzo con abilità di scrittura nella norma.

La conseguenza diretta della disortografia sarà una difficoltà nella produzione del testo: si osserva spesso infatti che i ragazzi disortografici, anche andando avanti con gli anni, producono testi molto brevi, scarni e più poveri rispetto ai compagni di classe.

Il problema non è tanto una mancanza di abilità nella produzione del testo, quanto il fatto di dover prestare attenzione a come scrivere le parole in maniera corretta, che sottrae risorse attentive e cognitive alla pianificazione e alla produzione del testo scritto dal punto di vista del contenuto.