M’ama o non m’ama? Il DOC da relazione

Negli ultimi anni si parla spesso di un “nuovo” tipo di Disturbo Ossessivo Compulsivo: il DOC da relazione.

 

 

La “scoperta” di questo disturbo non è stata fatta, come avviene per la maggior parte dei disturbi, all’interno degli studi di psicoterapia, ma all’interno dei gruppi sui social. Sia in Italia che nel resto del mondo, infatti, esistono moltissimi gruppi in cui le persone che hanno vari tipi di disturbi, mentali e non, si confrontano tra di loro.

Ormai diversi anni fa un gruppo di ricercatori israeliani si sono accorti che all’interno di questi gruppi si parlava di un tipo di disturbo che nella nostra pratica clinica non vedevamo o non riconoscevamo come disturbo a sé stante, e hanno iniziato a studiarlo.

Il DOC da relazione in realtà non è altro che un tipo particolare di Disturbo Ossessivo Compulsivo, e infatti ne condivide il meccanismo di funzionamento.

Questo tipo di DOC è caratterizzato da ossessioni, e da compulsioni, che riguardano principalmente la vita relazionale e sentimentale di chi ne soffre.

Le ossessioni riguardano principalmente tre aspetti:

  • La relazione: Sarò nella relazione giusta? È la relazione giusta per me? È la relazione della mia vita?
  • Il partner: È abbastanza bello? È abbastanza intelligente? Mi ama abbastanza?
  • I miei sentimenti: Sarò innamorata abbastanza del mio compagno?

Le compulsioni messe in atto hanno l’obiettivo di azzerare il dubbio, di annullare l’incertezza provocata da queste ossessioni, e sono di vario tipo come per gli altri tipi di disturbo ossessivo compulsivo. Si ricorre quindi principalmente a:

  • Evitamenti: evito di guardare i social perché potrei vedere la foto del mio ex ragazzo e pensare che con lui ero più felice di quanto lo sia oggi con il mio attuale compagno).
  • Controllo dei pensieri: cerco di non pensare al mio ex ragazzo o a quel collega così carino
  • Rassicurazioni, che possono essere auto-rassicurazioni (“ma si dai guarda che la settimana scorsa che siamo stati a cena in quel bel ristorante siamo stati così bene!”) oppure possono essere rassicurazioni che si chiedono agli altri (per esempio esco con le amiche questa sera e parlo dei miei dubbi che riguardano appunto la mia relazione).

Ci sono poi delle compulsioni che coinvolgono in misura maggiore il partner e che quindi non solo alimentano il disturbo, ma aggiungono altre difficoltà all’interno della relazione: per esempio posso confessare al mio partner che non sono sicura dei sentimenti che provo per lui. Questo ovviamente crea un altro problema nella relazione, perché anche se il mio compagno sa che ho un disturbo non avrà piacere di sentirsi dire, giorno dopo giorno, frasi di questo tipo.

Oppure si può disinvestire nella relazione, perché ovviamente è inutile che io investa in una relazione su cui ho dei dubbi… E anche in questo caso il mio compagno non ne sarà contento.

Come uscire quindi dal circolo vizioso che caratterizza questo disturbo? Dato che chi soffre di DOC da relazione non tollera il dubbio né l’incertezza, e dato che il disturbo è alimentato proprio da tutti i tentativi che vengono fatti per limitare il dubbio e l’incertezza, la via d’uscita sarà, in maniera molto intuitiva ma tutt’altro che semplice da mettere in atto, accettare il fatto che è possibile stare bene in una relazione senza avere la certezza al 100% del fatto che quella sia la relazione giusta o la persona giusta per me.