Coronavirus e Disturbo Ossessivo Compulsivo

In questi giorni la maggior parte di noi si trova a dover gestire pensieri del tipo “e se fossi venuto a contatto con una persona positiva al coronavirus?!” oppure  “e se mi fossi contagiato con il coronavirus?”.

 

Questi pensieri assomigliano molto ai pensieri tipici di un disturbo che viene chiamato Disturbo Ossessivo-Compulsivo, in particolare ora facciamo riferimento al sottotipo che viene chiamato doc da lavaggi o doc da contaminazione. In alcuni casi si parla anche di me rupofobia, cioè la paura dello sporco.

Questo disturbo è caratterizzato tipicamente da ossessioni che sono pensieri intrusivi che possono essere del tipo di quelli che abbiamo visto prima, come “e se avessi avuto contatti con una persona positiva al coronavirus?”.

Questi pensieri creano una forte ansia e per abbassare quest’ansia metto in atto una compulsione: quindi, per esempio, potrei lavarmi le mani.

Ora, come facciamo a stabilire che cosa è un numero di lavaggi di mani “normale” e che cos’è un numero che inizia ad essere patologico?  Se noi guardiamo la definizione di disturbo ossessivo compulsivo, cioè leggiamo la definizione che ne dà il DSM-5 cioè il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (quinta edizione), leggiamo che per fare diagnosi di disturbo ossessivo compulsivo è necessario che le ossessioni e le compulsioni occupino circa un’ora nell’arco della giornata.

Gli esperti ci dicono che per lavarci bene le mani dobbiamo lavarle per circa per 20 secondi, arrotondiamo a 30. Consideriamo che un lavaggio di mani possa durare all’incirca 30 secondi e facciamo presto a fare il conto e vediamo subito che per arrivare a un’ora dobbiamo lavarci le mani alle circa 120 volte in un giorno, quindi è difficile stabilire se è ”normale” lavarsi le mani 10 volte in un giorno oppure 20 oppure 30, però possiamo decisamente per capire che lavarsi le 120 volte in un giorno è decisamente un numero che rientra nel campo della patologia.