“Dire la mia”: sono capace?

Siamo capaci di esprimere la nostra opinione? Di “dire la nostra”, senza entrare in conflitto, prima che con gli altri, con noi stessi?

Chiara è sposata da poco con Marco. Da qualche tempo Marco sta avendo notevoli problemi con il suo capo, che sembra farlo apposta a rovinare i loro programmi per il week end con impegni dell’ultimo momento. Sono mesi che Chiara cerca di organizzare qualcosa di piacevole per stare un po’ con Marco, ma a causa di imprevisti e contrordini, riesce a vederlo solo per cena. Finalmente, arriva un week end in cui il capo di Marco è fuori città, e Chiara ne approfitta per organizzare una gita fuori porta con Lucia e Andrea, i loro migliori amici. Quando lo comunica a Marco però, la risposta che riceve è “No, mi dispiace, non è proprio possibile. Sono già d’accordo con mia madre per andare a trovarla, sai che è spesso sola e che non la vedo da parecchio tempo… cerca di capire!”

Spesso ci siamo trovate nei panni di Chiara. Che facciamo? Immaginiamo le opzioni.

Va bene, se hai deciso così. Chiamerò Lucia e Andrea per dire che mi ero dimenticata che avessimo già un altro impegno…

In questo caso Chiara opta per uno stile relazionale passivo: considera i diritti del marito (e del suo capo e di sua mamma) più dei propri quindi non dice di no, non esprime opinioni e non fa richieste. Fa fatica a rispettare se stessa. Sul breve termine la strategia funziona: niente discussioni, niente problemi, niente litigi. Ma sul lungo termine arriva il conto… Insoddisfazione, frustrazione e scoppi di rabbia. L’autostima di Chiara diminuisce sempre di più, cosa che la rende ancora più passiva ma sempre più incazzata, incastrandola in un circolo vizioso da cui non sa uscire, oppure da cui tenta di uscire passando da uno stile relazionale passivo ad uno stile relazionale aggressivo.

Fai come vuoi, tanto lo fai sempre! C’è sempre qualcuno che viene prima di me: o è il tuo capo o è tua mamma… Ma guarda che io non ne posso più! Fai quello che vuoi, stasera vedremo se sarò ancora qui ad aspettarti!!

Chiara è passata dal rispettare i diritti degli altri ma non i propri, a rispettare i propri diritti ma non quelli degli altri. Con quali risultati? Che tipo di reazione ci possiamo aspettare da Marco? Difficilmente dopo uno sfogo così sarà possibile, per Chiara e Marco, trovare un punto d’incontro, una soluzione che possa andare bene per entrambi.

Esprimere le proprie opinioni, le proprie emozioni, i propri desideri, è fondamentale per la costruzione di legami sani e soddisfacenti sia nella vita privata che nel lavoro. Come potrebbe esprimere la propria opinione Chiara, senza calpestare i propri diritti ma nemmeno quelli di Marco? Una possibile soluzione potrebbe essere

Capisco che ti preoccupi per tua madre, in effetti sono diversi week end che lavori e che non hai avuto occasione di vederla. Ma anch’io desidero passare un po’ di tempo con te e fare qualcosa insieme. Che ne dici se organizziamo qualcosa con Lucia e Andrea oggi, e rimandare a domani l’appuntamento con tua madre? Magari potremmo invitarla a cena domani sera, insieme ai miei, così sono tutti contenti.

Una frase di questo tipo permette a Chiara di esprimere a Marco il suo desiderio di stare con lui e la sua delusione per dover rinunciare all’appuntamento con Lucia e Andrea, ma le permette contemporaneamente di rispettare il desiderio di Marco di vedere sua madre. Questo è un esempio di assertività, che viene definita come “uno stile relazionale e comunicativo che permette una chiara e diretta espressione di sé, dei propri bisogni, dei propri pensieri e dei propri sentimenti al fine di perseguire gli obiettivi ricercati”. Uno stile che ci permette di affrontare i problemi senza entrare in conflitto, prima ancora che con l’interlocutore, con noi stessi. Esprimere le nostre opinioni è una importante abilità assertiva, come dire di no e fare una richiesta, oltre che fare (e ricevere!) una critica. Sono tutte abilità che possiamo allenare, ed imparare ad usare.

 

Sei stufa di non essere rispettata?

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