Cos’è un DSA?

Cosa sono i DSA e perché sempre di più all’interno della scuola si sente parlare di DSA?

 

Con DSA ci riferiamo ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Sono disturbi evolutivi che iniziano a manifestarsi nei primi anni di scolarizzazione dei bambini, intorno ai 7 anni, ma che poi perdurano nel corso della vita evolvendo, cioè cambiando la loro manifestazione in base all’età della persona.

La caratteristica principale di tali disturbi è proprio la specificità, sono disturbi circoscritti a un determinato dominio di abilità. A fronte di capacità cognitive e intelligenza assolutamente in norma con l’età cronologica si osserva un ritardo nell’acquisizione delle abilità strumentali di apprendimento come ad esempio nella lettura, nella scrittura e nel calcolo. Questi disturbi possono manifestarsi singolarmente, oppure in compresenza tra loro.

In Italia interessano molti bambini, è stata registrata ad oggi una prevalenza intorno al 4% della popolazione scolastica. Questo significa che se ipotizziamo classi di 25 alunni, avremo un alunno per ogni classe con DSA. Anche a causa di questa grande prevalenza, il DSA è stato riconosciuto anche dallo stato italiano. Nel 2010 è stata emanata la legge 170 che, oltre a riconoscere l’esistenza di DSA, garantisce a tutti gli alunni con certificazione di disturbo specifico dell’apprendimento il diritto allo studio,  garantisce cioè che la scuola metta in atto tutta una serie di misure e strumenti che possano aiutare il bambino e il ragazzo con DSA nel percorso scolastico. In questo modo lo si può aiutare a trovare un metodo di studio e una modalità di apprendimento più adatte alle proprie caratteristiche di apprendimento, e che gli permettano quindi un buon percorso scolastico e il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento.