Mnemotecniche complesse: la conversione fonetica

La conversione fonetica è una mnemotecnica molto potente che, pur richiedendo più tempo di altre per essere acquisita, ci permette di memorizzare un numero potenzialmente infinito di informazioni numeriche come date o articoli di codice (molto utile per chi deve preparare un esame di diritto!).

Quando usiamo questa tecnica convertiamo, o traduciamo, numeri in suoni. Ad esempio: al numero 1 è associato il suono dentale (cioè quello che emettiamo quando pronunciamo le lettere T o D), al numero 2 è associato il suono nasale (cioè quello che emettiamo quando pronunciamo la lettera N), al numero 3 è associato il suono mugolante (cioè quello che emettiamo quando pronunciamo la lettera M) e così via.

Ecco una tabellina che riassume le regole della conversione fonetica.

 

NUMERO LETTERA SUONO PER RICORDARLO…
1 T, D

(the, da)

Dentale Il numero 1 assomiglia ad una T scritta in fretta, per assonanza ricorderò anche la D.
2 N

(neo)

Nasale Il numero 2 fa le capriole e quando si gira sembra una N.
3 M

(miao)

Mugolante (miao) Anche il numero 3 fa le capriole e quando si gira sembra una M.
4 R

(re)

Vibrante Il numero 4 si guarda allo specchio e dopo aver scoperto la sua grossa pancia decide di puntellarla per tenerla su, diventando una R.
5 L

(lei)

Liquido Se metto la mano come per “battere un 5” il pollice e l’indice formano una L.
6 C, G, J

(ciao)

Palatale Se scrivo in fretta il 6 senza chiuderlo può sembrare una C, per assonanza ricorderò la G.
7 C, CH, G, GH, Q, K

(oca)

Gutturale Il numero 7 si corica a pancia in su sopra uno specchio e vediamo una K, per assonanza ricorderò gli altri suoni.
8 F, V

(via)

Labiodentale Se scrivo in fretta l’8 senza chiuderlo può sembrare una F scritta in corsivo, per assonanza ricorderò la V.
9 P, B

(boa)

Labiale Il 9 è vanitoso e si guarda allo specchio, quindi vedo una P. Per assonanza ricorderò la B.
0 S, Z, SC

(se)

Sibilante S e Z compongono la parola “senza” che rappresenta il niente, quindi lo zero.

 

Vediamo qualche esempio:

PaNe = 92

RoSa = 40

GaLLo = 75

GiaLLo = 65

PeSCa = 907

PeSCe = 90

aGLio = 5

iGLoo = 75

 

Dagli esempi si può capire la regola fondamentale della conversione fonetica, cioè che l’unica cosa a cui dobbiamo fare attenzione sono i suoni. Da questo deriva che:

  • Le doppie non contano
  • Le vocali non contano

Notiamo inoltre la differenza tra 6 e 7: il 6 rappresenta il suono palatale della C di ciao, cena e cielo e della G di giro e giustizia, mentre il 7 rappresenta il suono gutturale della C di castello, chiesa e cuoco e della G di gara, gheriglio e gusto.

A questo punto ci bastano un po’ di fantasia e le solite immaginazione e associazione per memorizzare informazioni numeriche di ogni tipo.

Ad esempio, la scoperta dell’America del 1492 (1=T/D, 4=R, 9=P/B, 2=N) può essere ricordata immaginando Cristoforo Colombo che sbarca in America imbracciando un TRaPaNo, mentre la presa della Bastiglia, che segnò l’inizio della rivoluzione francese nel 1789 (1=T/D, 7= CH/GH/Q/K, 8=F/V, 9=P/B), può essere ricordata immaginando che i cittadini francesi entrarono alla Bastiglia esclamando “oDDio, che ViP!”

Infine, come memorizzare il PIN del nostro bancomat che è, giusto per fare un esempio, 12345?

Per ognuno dei 5 numeri di cui è composto scriviamo il suono corrispondente:

1 2 3 4 5
T – D N M R L

 

Che parola o frase ci viene in mente?

A me è venuto in mente “DaNNo MoRaLe”, ma le possibilità sono infinite, basta solo allenare un po’ la fantasia!