La storia della rana bollita

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La storia della rana bollita ci racconta di una rana che finisce bollita viva. Perché?

Se noi mettiamo, così ci racconta la storia, una rana in una pentola di acqua bollente, questa si accorge che l’acqua scotta e salta immediatamente fuori, mettendosi in salvo. Se invece noi mettiamo una rana in una pentola di acqua a temperatura ambiente e pian piano aumentiamo la temperatura dell’acqua, la rana non si accorge del fatto che l’acqua si scalda sempre di più, e resta lì. Quando si accorge che l’acqua scotta ormai è troppo debole per saltare fuori e finisce, appunto, bollita.

La storia della rana bollita vuole descrivere il fatto che spesso non ci rendiamo conto dei cambiamenti negativi che stiamo vivendo perché sono piccoli e pensiamo di poterli gestire, talvolta non ci facciamo nemmeno caso.

Nel nostro lavoro vediamo tante persone che stanno facendo la fine della rana bollita. Le persone vanno dallo psicologo spesso come ultima spiaggia, quando succede qualcosa “di grosso”: un lutto, o una separazione, ma anche un trasloco o una nascita, in generale cioè dopo un cambiamento importante (di solito vissuto come negativo). Quante volte abbiamo sentito dire “gli è venuta la depressione dopo che ha perso il lavoro” oppure “è depressa perché non riesce ad avere figli” oppure ancora “gli sono venuti gli attacchi di panico dopo che hanno cambiato il responsabile del reparto in cui lavora”. Raramente è così. O meglio, spesso questi eventi sono quelli che noi addetti ai lavori chiamiamo “eventi scatenanti”, cioè sono eventi che funzionano come la famosa goccia che fa traboccare il vaso. Ma il vaso si era riempito prima, goccia dopo goccia, e la persona che ci troviamo di fronte non se n’era accorta. Proprio come la rana non si era accorta che la temperatura dell’acqua stava aumentando fino a quando non è finita bollita.

Come possiamo accorgerci che la temperatura dell’acqua sta aumentando prima che sia troppo tardi? Proviamo ogni tanto a fermarci e a chiederci: sto vivendo la vita che voglio vivere oppure no? Cosa mi impedisce di vivere la vita che voglio vivere? Cosa posso fare per vivere la vita che voglio vivere? Le risposte a queste tre domande possono davvero salvarci dalla fine della rana bollita.